Il percorso nascita è un’attività dedicata alle donne in gravidanza che desiderano prepararsi al parto insieme al loro compagno. L’abbiamo strutturato pensando a come noi avremmo desiderato fosse il percorso ideale che avremmo voluto fare quando aspettavamo i nostri bambini.
Insieme affronteremo tutto ciò che è importante sapere prima della nascita, considerando non solo gli aspetti fisiologici e fisici di questa esperienza, ma anche quelli emotivi.
Imparerete tutto ciò che serve per fare le scelte più importanti per voi e per il vostro bambino e dedicheremo molto tempo alla pratica sperimentando le tecniche per contenere il dolore nel parto e per darti il tempo di rallentare e rilassarti.
Gli argomenti del percorso nascita in coppia (più comunemente conosciuto come corso preparto) sono numerosi e il programma si costruisce man mano in base alle esigenze dei partecipanti:
Farai parte di un piccolo gruppo di massimo 4 coppie, situazione ideale per ottenere beneficio dal confronto con gli altri genitori e avere il giusto spazio per esprimersi e sperimentare le proposte dell’ostetrica.
Il corso si compone di 8 incontri da circa due ore ciascuno, sette prima del parto e uno dopo il parto in cui ci incontreremo con i vostri bambini. Il percorso si svolge presso la nostra sala corsi in via Mulinetto n°63 Ferrara.
Lavoreremo in cerchio, creando un’atmosfera protetta e serena in cui si alternano momenti di teoria a momenti di pratica, di rilassamento e di esercizi in coppia.
Ogni mese parte un nuovo corso preparto di gruppo, a mesi alterni saranno il mercoledì sera o il sabato mattina (il cui orario si definisce in base alle esigenze dei partecipanti) ed è pensato per darti tutti gli strumenti per vivere il parto in modo positivo, senza lasciare nulla al caso.
La proposta che noi vi facciamo di accompagnamento in gravidanza prevede che l’ostetrica che vi segue durante il corso preparto rimanga il vostro punto di riferimento per tutta la gravidanza e il post-partum comprende un ‘pronto intervento telefonico’ dalle 10:00 alle 18:00 fino ad un mese dopo l parto. Ricordate che telefonicamente non è sempre possibile risolvere i problemi sarà pertanto premura dell’ostetrica organizzare un eventuale incontro a domicilio o in studio per approfondire la problematica e trovare la soluzione più adatta alle vostre esigenze.
Tendenzialmente viene calendarizzato un incontro a settimana e rimane il giorno e l’orario del primo incontro, non temete però, se siete in difficoltà a partecipare ad uno o più incontri in accordo con gli altri partecipanti al corso calendarizzeremo un’ altra data in modo tale che nessuno debba perdere gli incontri.
Tendenzialmente viene calendarizzato un incontro a settimana e rimane il giorno e l’orario del primo incontro, non temete però, se siete in difficoltà a partecipare ad uno o più incontri in accordo con gli altri partecipanti al corso calendarizzeremo un’ altra data in modo tale che nessuno debba perdere gli incontri.
Il corso preparto individuale prevede 5 incontri preparto, concordandolo con l’ostetrica è possibile definire giornate e orarie in base alle esigenze della donna e/o della coppia interessata.
Gli incontri possono svolgersi o presso la nostra sede di Via del Mulinetto n°63 o presso il domicilio della coppia, nel secondo caso può essere applicato un rimborso chilometrico
E’ possibile svolgerlo anche on-line!!!
Anche in questo caso è compreso il servizio di pronto intervento telefonico fino ad un mese dopo il parto dalle 10:00 alle 18:00.
ECCO COSA FARE PER PARTECIPARE AD UNO DEI NOSTRI CORSI
Il momento migliore per cominciare è tra la 22° e la 24° settimana di gravidanza, questo non significa che se siete ad un’epoca di gravidanza più avanzata non possiate partecipare, basta che concordiate le modalità di svolgimento migliori per voi insieme ad una delle nostre ostetrica.
Ti consigliamo di contattarci quanto prima per riservare il posto e permettermi di organizzare per tempo i gruppi.
Movimento e acqua sono due componenti essenziali per la nostra vita. Il corpo ha bisogno di movimento per raggiungere uno stato di benessere fisico e di acqua per compiere le proprie funzioni vitali: l’acquaticità in gravidanza unisce le due cose al fine di promuovere uno stato di benessere fisico e psichico in una fase delicata della vita della donna.
L’acqua è l’elemento femminile per eccellenza: coccola, sostiene, massaggia, nutre, contiene e procrea. Non a caso l’ambiente intrauterino, quello che accoglie il frutto del concepimento fin dalla sua prima forma, è fatto di liquido. È quindi una sorta di regressione quella che viene promossa ogni volta che ci troviamo immersi nell’acqua: si tratta di un piacevole ritorno ad uno stato di benessere sensoriale e di un abbandono delle proprie difese.
Gli incontri di acquaticità in gravidanza sono destinati alla gravida in stato di benessere, dall’esordio fino agli ultimi momenti della gestazione: si tratta, pertanto, di un corso assolutamente aperto, che lascia alla donna la possibilità di iniziare quando lo desidera.
Movimento in gravidanza è un percorso pratico di 4 incontri ideato con l’obiettivo di far riscoprire le competenze del proprio corpo e del bambino che sta venendo al mondo, e di far capire come il movimento può rendere la donna protagonista del proprio parto!
Insieme sperimenteremo
La gravidanza è un momento speciale per una donna, in cui vive una sfida con se stessa, la natura e l’ambiente che la circonda. Deve imparare a considerarsi, a porre l’attenzione al corpo che cambia e alla qualità dei suoi movimenti per rafforzare le sue naturali abilità. Tali bisogni richiedono un tempo e uno spazio.
Conoscere in gravidanza le strutture del proprio corpo, le sue possibilità di movimento e le sue risorse significherà poi in travaglio imparare a convivere con la contrazione che, al pari di un’onda durante una marea, scorrerà nell’utero, nei muscoli, nei legamenti e articolazioni, attraversandoli, senza mai restarne intrappolata.
Sarà più semplice percepire il bambino avvicinarsi all’ingresso pelvico, poiché quest’ultimo, attraverso la parte presentata, stimolerà la sensazione del premito e permetterà la distensione dei muscoli perineali, inviando i giusti segnali alla madre su quando e come spingere.
Risulterà quindi difficile, per la donna consapevole delle potenzialità del proprio corpo, immobilizzare esso o una sua parte in una data posizione durante il travaglio e il parto, poiché questi eventi sono caratterizzati da continui movimenti e mutamenti del corpo materno e fetale, la madre stessa lascerà che il movimento avvenga assecondandolo in modo funzionale e totale fino al termine del parto.
Il movimento è uno strumento che rende la donna protagonista del proprio parto!
Il movimento moderato e frequente in gravidanza:
Il massaggio ostetrico elementare serve per accompagnare, sostenere, potenziare e ripristinare la fisiologia dei 3 trimestri. In base alla vostra epoca gestazionale, dato che ogni trimestre ha dei bisogni ben specifici, i massaggi cambieranno, per accompagnare dolcemente il vostro corpo a produrre i giusti ormoni.
Dopo le sedute si riscontrerà un benessere a livello dei tessuti, del sistema nervoso, osseo, muscolare e circolatorio. In poche parole, migliora la salute ma soprattutto prepara all’evento nascita!
Donerà fiducia nel proprio corpo e vi aiuterà a sentirvi più sicure e pronte ad accoglierla/o il vostro bimbo e a creare con lei/lui un legame prezioso e intenso sin da ora!
Il massaggio in gravidanza risulta il mezzo più efficace e naturale per prevenire e risolvere tutte queste problematiche, a rischio zero e senza effetti collaterali. Il trattamento dura circa un ora.
Anche se si cerca sempre di vedere la magia del parto non possiamo ignorare il fatto che in Italia più del 33% delle donne partorisce il proprio bambino con un taglio cesareo, un intervento abbastanza semplice di cui non si parla mai abbastanza.
Qualcuno ti ha mai spiegato cosa succede in sala operatoria? Cosa succederà al tuo bambino? quando potrai riabbracciarlo e allattarlo? Sai che esiste il taglio cesareo dolce? sai come prenderti cura della tua cicatrice? sai che la cicatrice può essere trattata?
Questo incontro lo abbiamo pensato per te, per te che sai di dover fare un taglio cesareo programmato e per te che speri in un parto spontaneo ma vuoi essere preparata a tutte le possibilità.
Pavimento pelvico questo sconosciuto, purtroppo se ne sente parlare solo durante gli spot pubblicitari per l’incontinenza urinaria ma siamo sicuri che serva solo a quello?
Un incontro rivolto a donne di tutte le età per cominciare a prendere coscienza del proprio pavimento pelvico, mettere in pratica piccoli accorgimenti quotidiani per mantenerlo in salute, sapere in quante circostanze può esserci di aiuto e cominciare a muoverlo intenzionalmente!
Venite vestite comode perché ci sarà da lavorare!
Stai pensando di avere un bambino o hai appena scoperto di essere incinta e vuoi sapere come muoverti?Vi proponiamo un incontro sulla tutela della maternità e su cosa aspettarsi il primo trimestre di gravidanza. Con un LABORATORIO ESPERIENZIALE di accompagnamento alla sacralità della nascita.
Consiste in uno o più fogli intestati all’equipe/reparto presso cui si partorirà e firmati dalla madre (meglio anche da padre/partner) in cui è possibile fare un elenco delle proprie richieste – compatibili con il quadro clinico di madre e bambino – per le diverse fasi della nascita (naturale o con taglio cesareo).
Si esprimono cioè preferenze e si chiede di evitare determinate procedure, a meno che non subentrino complicanze o una situazione di conclamata urgenza.
Va ricordato che un Piano del Parto molto si ispira alle linee guida diffuse dalla Organizzazione Mondiale della Sanità per promuovere gli standard di assistenza alla gravidanza e al parto che gli studi scientifici evidenziano oggi come più efficaci e meno invasivi, in risposta ad una crescente tendenza alla medicalizzazione di quei processi fisiologici e naturali che, lasciati liberi di esprimersi, garantiscono un’esperienza più soddisfacente, salutare e serena a mamme e bambini.
Anche se già si evince dai termini utilizzati finora, è importante chiarire che un Piano del Parto non rappresenta in alcun modo un contratto e non gli viene riconosciuto un valore legale. Rappresenta piuttosto un percorso, in primis, di consapevolezza e preparazione della madre e della coppia che si predispone così, al meglio delle proprie condizioni e del contesto, alla nascita: un’occasione preziosa per entrare in contatto coi propri bisogni e desideri e coi propri diritti, per sentirsi pienamente legittimate e competenti nel comunicarli, per contare sulle migliori strategie possibili nell’affrontare anche gli imprevisti.
Mettere tutto questo nero su bianco è di grande beneficio, a prescindere. Si può poi decidere di condividere il proprio Piano del Parto consapevoli che non tutte le strutture/equipe lo accoglieranno di buon grado (e informarsi rispetto a tali atteggiamenti nel scegliere il punto nascita può già contribuire ad orientare le nostre scelte). Come suggerito di seguito, il Piano andrebbe comunque sempre discusso con l’ostetrica per noi di riferimento o altre figure mediche e può essere proposto come accordo scritto al team sanitario del luogo dove partoriremo in anticipo rispetto alla data del termine.
Questo incontro è per te che vuoi sapere quali richieste puoi fare cosa puoi chiedere venga evitato
Il test prenatale non invasivo (NIPT, acronimo inglese di non invasive prenatal testing) è un esame in grado di stimare il grado di rischio che il feto nasca con specifiche anomalie genetiche.
L’esame richiede un normale prelievo di sangue della mamma da fare intorno alla 10°settimana di gravidanza non occorre digiuno né alcun genere di preparazione.
Grazie alla collaborazione con alcune aziende del settore siamo in grado di proporvi alcune tipologie di test che si differenziano tra di loro in base al numero di anomalie genetiche ricercate, con tempi di refertazione molto rapidi.
Questo test analizza piccoli frammenti di DNA che circolano nel sangue di una donna incinta; a differenza della maggior parte del DNA, che si trova all’interno del nucleo di una cellula, questi frammenti sono liberi e non all’interno delle cellule (cfDNA, cell-free DNA); si tratta in genere di catene piuttosto corte (meno di 200 coppie di basi) e si formano quando le cellule vanno incontro a morte programmata, scomposte e rilasciate quindi nei loro costituenti base nel flusso sanguigno.
Durante la gravidanza il flusso sanguigno della madre contiene anche frammenti del feto provenienti dalla placenta, un tessuto che si sviluppa nell’utero e che funge da collegamento tra il sangue del feto e quello della madre, consentendo un continuo scambio di ossigeno, nutrienti e sostanze di rifiuto.
Il DNA nelle cellule placentari è solitamente identico al DNA del feto, quindi l’analisi di questi frammenti offre un’utile opportunità per la diagnosi precoce di alcune anomalie genetiche senza la necessità di ricorrere ad esami più invasivi.
Non si tratta di un test diagnostico, in quanto l’analisi non stabilisce la presenza o l’assenza di alcune patologie genetiche del feto, ma di un test di screening, perché in grado solo di stimare una probabilità, e perciò il rischio, che il feto ne sia affetto.
Il test del DNA fetale è tipicamente utilizzato per valutare l’eventuale presenza di malattie genetiche specifiche:
Attraverso questa stessa tecnica è in teoria possibile procedere alla ricerca di altre patologie, ad esempio in caso di predisposizione genetica nota di uno dei genitori od in caso di problemi in precedenti gravidanze, ma si tratta di analisi ad oggi riservate ad un ristretto numero di laboratori.
In alcuni casi viene inoltre evidenziato anche il sesso del feto concepito, con elevata precisione (ma nessun test è mai considerabile certo al 100%).
I possibili risultati dell’esame del DNA fetale sono tre:
Un risultato che indichi un rischio elevato non significa che il bambino abbia sicuramente la sindrome di Down, la sindrome di Edwards o la sindrome di Patau, tuttavia è una possibilità molto probabile.
In questi casi il passo successivo consiste in ulteriori esami, più invasivi, in grado di fornire un risultato certo: amniocentesi, villocentesi.
Va da sé che la scelta se procedere a questi esami è sempre della madre e della coppia, che in nessun caso verrà costretta in proposito.
Nel caso in cui il bambino non ne risulti effettivamente affetto si parla a volta di falso positivo, ma tecnicamente non è una definizione corretto in quanto l’esame non è diagnostico, ma solo in grado di di valutare la probabilità di malattia. Il Ministero quantifica questo rischio come inferiore allo 0.1%.
Sede Legale: Via V.D. Chendi, 42/a 44123 Ferrara (FE)
Sede: Via del Mulinetto 63, 44124 Ferrara (FE)
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